Safecracker Review

Recensione Safecracker


safecracker

L’ennesima avventura grafica per DS… o no?

Tra i tanti generi apparsi su Nintendo DS, uno di quelli più apprezzati e in parte meglio realizzati è senza dubbio quello delle avventure grafiche. Le serie del Professor Layton o quella del talentuoso avvocato Phoenix Wright, sono alcuni degli esempi in cui il genere delle avventure grafiche, nato e cresciuto su PC anni or sono, viene adattato ad una console portatile, lasciandone però intatti i concetti fondamentali. Questa volta tocca quindi a The Adventure Company che, forti dell’esperienza racimolata con lo sviluppo della serie Agatha Christie, provano a ripetersi con Safecracker, in esclusiva per le console Nintendo e PC.

La versione analizzata in questa recensione è quella per la bianca console portatile della casa nipponica. Una volta avviato il gioco verremo portati nel menu principale dal quale potremo iniziare l’avventura, calibrare le opzioni audio, scorrere i riconoscimenti ed entrare nella cosiddetta modalità Puzzles. Qui verranno riproposti alcuni degli enigmi incontrati durante la storia, in questo caso diciotto; ciò può essere utile per far mettere alla prova un amico in modo veloce oppure per battere il proprio tempo. Dopo i convenevoli, è tempo di iniziare la propria avventura; una piccola introduzione ci narrerà la trama del gioco: un ricco petroliere, amante di serrature e marchingegni, muore senza nominare un erede. Egli ha però nascosto il proprio testamento nella sua grande villa e pertanto i suoi parenti ci incaricano di trovarlo e conferirglielo. In seguito al breve filmato iniziale, avremo quindi campo libero e saremo liberi di gironzolare per la villa alla ricerca di indizi ed enigmi. Noteremo quindi che lo schermo superiore della console è adibito ad ospitare l’ambiente di gioco ed è quindi privo di qualsiasi icona che potrebbe in qualche modo infastidire. Ogni interfaccia è infatti riposta nello schermo tattile, ove sono presenti le quattro frecce per spostarsi, la bussola, l’icona per richiamare la mappa (sulla quale però non è possibile prendere appunti come nell’ultima avventura di Zelda), un’icona a forma di borsa per aprire il proprio inventario e un’ultima icona che ci permetterà di tornare al menu principale, e quindi salvare il gioco. Dal canto suo la grafica si presenta con una discreta pulizia che permette di identificare ogni tipo di struttura e anche con un buon level design. I primi minuti con Safecracker saranno un po’ spiazzanti visto che non ci viene dato nessun obiettivo, fino a quando giungeremo al primo enigma. Anche in questo caso i veterani del genere o comunque coloro che non vantano una grande elasticità mentale, si troveranno in difficoltà vista la mancanza di qualsiasi indicazione. Va inoltre detto che la risoluzione di gran parte degli enigmi e puzzle inseriti nel gioco è molto difficile e potrebbe portare ad un senso di frustrazione. Per i non amanti del genere è infatti sconsigliato l’acquisto di questo gioco. Ad ogni modo gli enigmi, pur nella loro difficoltà, si dimostrano sempre vari e spaziano dai normali puzzle al famoso Master Mind, a enigmi di logica sequenziale senza contare che andando avanti si entrerà in possesso di oggetti che andranno appropriatamente utilizzati. Il sonoro non brilla per originalità offrendo motivi di sottofondo comunque accettabili ed un doppiaggio in inglese che viene supportato da sottotitoli in italiano. La longevità è senza dubbio soggettiva ed è difficile dare un tempo alla durata dell’avventura. Gli enigmi da risolvere sono molti ed ognuno offre un’ottima sfida agli appassionati dei punta-e-clicca. Come molti altri giochi di questo tipo, anche Safecracker, una volta finito, non spingerà il giocatore a riprendere in mano la console e quindi è contraddistinto da un basso tasso di rigiocabilità. Tirando le somme, Safecracker si è rivelato un gioco che, seppur non ai livelli dei già citati Professor Layton e Phoenix Wright, risulta godibile per tutta l’avventura, dando possibilità di mettere alla prova il proprio cervello con enigmi vari e tutt’altro che semplici. Il comparto tecnico, nella sua sobrietà, è gradevole e anche il gameplay si presenta bene nella sua semplicità. Semplicità che si può anche notare da alcune mancanze, come il poter prendere appunti sulla mappa di gioco, il poter approfondire la storia con documenti o magari la possibilità di utilizzare il microfono per la risoluzione di qualche enigma.


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