[Speciale] Zelda: Origini di un mito
Quando un gioco diventa leggenda!
Giunte ormai al sedicesimo episodio, disponibili su nove piattaforme, "dungeon" da far invidia a qualunque altro gioco, le avventure del piccolo Link hanno da sempre saputo avere un posto nel cuore di grandi e piccini fin dal lontano 1987 Ripercorriamo insieme ogni grande episodio della mitologica leggenda che finalmente, il 19 Ottobre scorso, ha dato alla luce The Legend of Zelda: Phantom Hourglass!!!
– "The Legend of Zelda" (1987)
Da qui tutto ebbe inizio, l’intera leggenda Nato in Giappone, il primo The Legend of Zelda vide la luce su Famicon Disk, per poi approdare in Europa e negli USA su una bella cartuccia dorata. La trama è semplice ma allo stesso tempo coinvolgente: Gannon, il nostro leggendario nemico, irrompe nel regno di Hyrule e si impossessa della "Triforza della forza", un oggetto dotato di poteri ascetici. La principessa Zelda però, ne custodisce un altro, la "Triforza della saggezza", che viene spezzato in otto frammenti nascosti in altrettanti labirinti sparsi per il regno. Tuttavia Gannon rapisce Zelda, ma fortunatamente la sua balia, di nome Impa, riesce a fuggire, inseguita dai demoni comandati dal sovrano delle tenebre. Un giovane coraggioso, Link per lappunto, riesce a salvarla, ascolta quanto è successo alla principessa e decide di andare in suo soccorso "The Legend of Zelda" è stato il primo gioco della storia (Dopo Metroid) a proporre un sistema non del tutto rettilineo, basato sullesplorazione di un mondo intero e non sul completamento di livelli. Il primo gioco della saga offre unesperienza videoludica di grande spessore per la libertà dazione e per le interazioni proposte. Se avete solo 5 euro da spendere correte subito nel canale Wii Shop dei vostri Wii e scaricatelo subito.
– "Zelda II: The Adventure of Link" (1988)
Dopo il soddisfacente successo scaturito dal primo episodio, Nintendo decide di proseguire la narrazione del mito, pubblicando il seguito , ovvero "Zelda II: The Adventure of Link", su NES Giunto al suo sedicesimo regalo, Link vedrà apparire, inspiegabilmente, un simbolo sulla sua mano. Chiamata subito Impa, i due si recheranno in una stanza del castello del nord, al cui interno giace addormentata su un letto nientemeno che la principessa Zelda. La "Triforza" era costituita da tre frammenti, quelli della forza, della saggezza e del coraggio; i primi due sono ubicati nel castello, mentre la "Triforza del coraggio" era stata nascosta dal Re per evitare che loschi figuri ne entrassero in possesso: così vuole la leggenda Impa, dopo aver raccontato a Link quanto accaduto , consegna alleroe una pergamena e sei cristalli. Come riportato nella lettera consegnatagli, Link dovrà riporre i sei artefatti in altrettante statue: così facendo Zelda si risveglierà dal suo lungo sonno Ignaro dei fatti, visto che i demoni infestano ancora Hyrule, Link decide ancora di mettersi alla prova, accettando la proposta di compiere limpresa. "The Adventure of Link" offre animazioni inedite, a partire da quelle degli esterni, dove vedremo Link dallalto in una visione tipica di Final Fantasy, a quelle dei combattimenti, in stile Metroid. Inoltre linterfaccia di gioco è un tantino diversa dal primo episodio. Se non avete mai provato questo gioco, potete subito farlo con lepisodio su Game Boy Advance oppure acquistandolo dal canale Wii Shop a soli 8 euro
– "Zelda: Game & Watch" (1989)
Linizio del mito portatile Quattro anni prima di Links Awakening ecco il Game & Watch riservato esclusivamente alle avventure di Link, chiamato semplicemente Zelda. Il gioco, che si ispira a The Adventure of Link per il rimpianto NES, offriva 8 inediti livelli alla fine dei quali vi era un drago da sconfiggere sullo schermo superiore, naturalmente con tutte le limitazioni di una simile console
– "The Legend of Zelda: A Link to the Past" (1992)
Quattro anni dopo Link ritorna, ma questa volta sulle cartucce del Super Nintendo Girata pagina Miyamoto & co. danno vita al miglior episodio 2D dellintera saga, A Link to the Past. La storia narra di tre dee che, in un tempo in cui la vita non era ancora presente sul pianeta, lasciarono un amuleto fatato In molti cercarono di impossessarsene, ma nessuno vi riuscì tranne il Re dei ladri Ganondorf Dragmire. Egli però fu imprigionato, e Hyrule visse un’epoca di pace, fino a quando non irruppe uno stregone che lo liberò Di lì a poco le guardie del palazzo diventarono ostili, possedute da spiriti misteriosi. Nel frattempo il sonno di Link venne interrotto da una voce che implorava aiuto, quella della principessa Zelda. Leroe era pronto a qualsiasi cosa e si mise in cammino A Link to the Past propone quanto visto negli episodi precedenti, dungeon, enigmi, boss, villaggi. La visuale è come sempre a volo duccello, e i colori forniscono una gran bella realizzazione delle terre presenti nel gioco. Un gioco semplicemente stupendo quanto può essere un 2D riuscitissimo: non poteva che esserci lo zampino di Shigeki Yamashiro, attuale presidente di NTS
– "The Legend of Zelda: Links Awakening" (1993)
È il lontano 1993 E c’è nientemeno che il Game Boy a pixel gialli e grigi a farci compagnia Scende una lacrima appena lo si accende con la nostalgica cartuccia di Links Awakening al suo interno. Il primo Zelda apparso su Game Boy si può definire "un miracolo portatile": ed è subito leggenda. Ci risvegliamo sullisola di Koholint, davanti a noi la dolce ragazza che ci accompagnerà nella nostra nuova avventura, Marin Il nostro obiettivo? Recarci da Wind Fish, lessere che dorme nelluovo in cima alla montagna dellisola, e che risponderà alla nostra domanda: qual è il destino di Link e quello di Koholint? Per risvegliarlo dal suo lungo sonno serviranno otto strumenti sparsi in altrettanti dungeon. Un gioco davvero unico, che vanta una trama epica e coinvolgente strutturata in modo da non annoiare il giocatore. E in più la giocabilità è stata curata in maniera ottima così da rendere il prodotto adatto ad una console portatile. La caverna ambientata nel Regno dei Funghi poi, non fa altro che migliorare la situazione
– "The Legend of Zelda: Ocarina of Time" (1998)
Ocarina of Time, forse uno dei migliori giochi mai visti Appena si prende in mano il pad tutti a fare ohhhhhhh. Cinque anni dopo Links Awakening ecco un altro miracolo che ha già lasciato a bocca aperta milioni e milioni di videogiocatori. Tanto tempo fa, ad Hyrule, viveva un gruppo di bambini destinati a non crescere mai e protetti da una fatina; ce nera uno però che era diverso dagli altri: non aveva una fata e per questo era trascurato da tutti. Il suo nome era Link. Tuttavia un giorno, svegliatosi da un incubo, venne chiamato da una piccola fata, Navi, per recarsi davanti al Deku Tree. Questultimo raccontò a Link di essere vittima di una maledizione lanciatagli da un uomo infido, e gli chiese di fare il possibile per salvarlo da questa sventura A missione conclusa, il piccolo bambino avrebbe dovuto recarsi dalla principessa Zelda per vedere se fosse veramente pronto per essere un eroe Ci sarebbe riuscito?
Lo scoprirete solo giocando ed amando Ocarina of Time, un gioco appassionante, ma soprattutto il primo 3D della saga, con una grafica che vi farà gridare di gioia, un sonoro curatissimo sotto ogni aspetto, una longevità quasi perfetta, ed un numero molto elevato di villaggi da esplorare e di dungeon da completare. Uno dei migliori titoli su Nintendo 64, che ha compiuto un salto importante sulla Virtual Console dei nostri Wii, e questo a soli 10 euro!!!
– "The Legend of Zelda: Links Awakening Dx" (1998)
Cinque anni dopo…, stesso gioco ma con materiale inedito in più Links Awakening Dx approda sul neo Game Boy Color per offrire ai giocatori quanto mancava nel precedente episodio: i colori, e non solo Infatti, tra le novità spicca soprattutto quella di un nuovo grande dungeon con enigmi di fantasia che si basano sui colori. La fine del dungeon permette così di usufruire di una tuta dalla potenza e dalla resistenza doppie. Unaltra innovazione rispetto al titolo precedente è rappresentata dalla possibilità di farsi scattare delle foto in alcune fasi del gioco, in modo da stamparle, una volta accertatisi della loro qualità nellapposito negozio, con il Game Boy Printer. Mezzo voto in più del precedente per via dei colori
– "The Legend of Zelda: Majoras Mask" (2000)
Dopo 13 anni di duro lavoro Miyamoto lascia il campo al giovane talento Eji Aonuma, che dà vita ad uno gioco a tratti bizzarro e molto fantasioso
Infatti la trama è molto diversa da quelle dei titoli precedenti. Link inizia a crescere, e questa volta se ne va a spasso con Epona, il suo fedele cavallo. Un giorno, addentratisi nelle Lost Woods, i due inseparabili amici vengono attaccati da due fatine; il cavallo, spaventato, scappa nel bosco vicino. Al suo risveglio Link vede uno Skull Kid che rovista tra la sua roba, rubandogli lOcarina del Tempo. Il piccolo eroe cerca di inseguire il ladro, ma viene trasformato in un Deku Scrub. Per ritornare normale Link si rivolge ad un negoziante di maschere che in cambio, però, vuole una maschera contenente un mistico potere,
– "The Legend of Zelda: Oracle of Seasons" (2001)
Il 2001 è stato un anno molto ricco per Link e la zeldosa compagnia, visto che abbiamo assistito alla contemporanea uscita di Oracle of Seasons e Oracle of Ages, due giochi ritenuti simili dagli appassionati, ma che in realtà racchiudono due avventure diverse e due diversi oggetti che potrebbero rivelarsi indispensabili nel corso delle escursioni Trasportato nel mondo di Holodrum, Link avrà come obiettivo quello di salvare Din (LOracolo delle Stagioni ), rapita dal generale Onox. Per procedere nella nostra avventura, composta da ben otto dungeon, bisognerà usufruire dellOracolo delle Stagioni che, una volta raggiunte le massime potenzialità, ci aiuterà (per esempio: in inverno congelando un tratto dacqua, che nelle altre stagioni non era ghiacciato). E questa la grande novità; il tutto per offrire al giocatore uninterfaccia di gioco diversa dalle precedenti. Ultima cosa: proprio come negli episodi Pokémon, bisognerà scegliere un fido compagno tra Moosh (Lorso), Dimitri (Il dinosauro) e Ricky (Il canguro). Nel complesso unavventura divertente, caratterizzata da uninnovazione sorprendente che oltre a darci una mano, cambierà anche il level-design delle ambientazioni, grazie ai cambiamenti atmosferici
– "The Legend of Zelda: Oracle of Ages" (2001)
Completare Oracle of Seasons non sarà sufficente per gli appassionati, ovvero quelli che si immedesimano il più possibile in Link per vivere al meglio la trama del gioco Ed ecco quindi che il piccolo eroe Link si risveglia nella foresta di Labrynna, nel tentativo di salvare lOracolo delle Epoche, Nayru. Essa infatti è nelle grinfie di Veran, che vuole sfruttarla per viaggiare tra passato, presente e futuro, e completare così il suo tenebroso piano Il titolo, a cavallo tra il miglior A Link to the Past e laffascinante Ocarina of Time, offre sempre la possibilità di scegliere la fedele spalla tra Dimitri, Ricky e Moosh . Le interazioni del gioco sono pressoché identiche a quelle dell’episodio contemporaneo, anche se gli ambienti sono realizzati un tantino meglio
– "The Legend of Zelda: Four Swords" (2002)
Ecco il primo Zelda apparso su Game Boy Advance, come conversione multiplayer di quel A Link to the Past, che tanto aveva soddisfatto i giocatori. Gli sviluppatori di Flagship, infatti, hanno implementato un multiplayer su scala locale, fino a quattro giocatori contemporaneamente. Per questo la trama è davvero ben organizzata: si narra che una volta uno spaventoso stregone di nome Vaati arrivò ad Hyrule, e seminò il panico tra gli abitanti del regno. Un giovane valoroso, loramai leggendario Link, riuscì a sconfiggerlo e ad imprigionarlo nella lama della spada che impugnava. Si dice anche che leroe si fosse diviso in quattro gemelli per avere la meglio sul grande stregone. Un giorno però la principessa Zelda, presa da un brutto presentimento, si recò nel luogo dove giaceva la famosa spada e che fine aveva fatto Vaati?
Questa volta lintento di Aonuma era quello di far collaborare due o più giocatori per risolvere gli enigmi e completare il dungeon; ma, al tempo stesso, era quello di farli sfidare tra loro per vedere chi avrebbe recuperato più rupie. Lavventura ebbe un successo tale da convincere gli sviluppatori a farne una su console casalinga. Ecco come ebbe origine The Legend of Zelda: Four Swords Adventures su Game Cube
– "The Legend of Zelda: Wind Waker" (2003)
Un anno dopo il piccolo paladino torna su Game Cube, o per meglio dire, sulle acque Il giovane Link, che si apprestava a festeggiare il suo compleanno, non sapeva quello che sarebbe accaduto di lì a poco: una nave di pirati avrebbe invaso lisola e cambiato il suo destino, da semplice bambino a eroe Il gioco fa riferimento ad uno stile cartoon, tanto simpatico quanto incredibilmente espressivo. Ogni ambientazione ha una sua caratteristica, ma la vera chicca è rappresentata soprattutto dalla possibilità di completare i dungeon in compagnia di un amico. Inoltre si possono rubare le armi ai nemici, ed è possibile guidare un nuovo mezzo di trasporto: la nave. Nonostante la facilità di alcune fasi di gioco The Wind Waker è un titolo molto espressivo, e segna un grande passo in avanti della saga prima dellavvento di Twilight Princess
– "The Legend of Zelda: The Minish Cap" (2004)
Due anni dopo ecco The Minish Cap, purtroppo lultima avventura di Link su Game Boy. Come non spendere qualche parola per questo gioco, uno dei migliori su Game Boy Advance In questepisodio il piccolo ragazzo di Hyrule dovrà liberare la principessa Zelda, il cui destino è nelle mani di Vaati che la vuole pietrificare Ad aiutarci nella nostra avventura sarà Egeyo, la strana creatura dalle infinite possibilità. Una di queste possibilità (che alla fine sarà la chiave del gioco), è quella di poter rimpicciolire Link come una formica, in modo che possa, per esempio, attraversare con facilità un cunicolo scavato da un topo (un lombrico però potrebbe divenire un "nemico" da cui stare alla larga ). Il micromondo dei Minish, una delle ambientazioni migliori di tutta la saga, è davvero speciale, fantastico e di buon gusto. I dettagli grafici, dagli effetti luce alla realizzazione dei personaggi, sono curatissimi, ed il tutto dà al giocatore qualcosa di inimmaginabile, di incredibile… Tanto da far attribuire al gioco il titolo di "miglior episodio 2D" della saga, forse dopo A Link to the Past
– "The Legend of Zelda: Twilight Princess" (2005)
Lultima leggenda arriva qualche tempo dopo The Wind Waker , prima su Game Cube e, successivamente, su Wii, meritandosi il primato della classifica dei migliori giochi su entrambe le console. Il primo vero Zelda in 3D capace di trasmettere emozioni e sentimenti attraverso una trama accattivante e compatta. Ci ritroviamo ad Hyrule, e la regione è stata invasa dagli Spiriti delle Tenebre, guidati dallo spregevole Ganondorf, (il boss di fine gioco). A noi spetta il compito di salvare tutte le terre, e quindi anche Zelda, recandoci dagli Spiriti della Luce e seguendo le loro istruzioni. Ma non senza laiuto di Midna. Come testimoniato dalla miglior copertina della saga vestiremo anche i panni di un lupo ,in modo da poterci infiltrare nelle terre dellOmbra, e raggiungere i nostri obiettivi. Parlando della (con)versione Wii, giocare con il telecomando è davvero divertente, in quanto risponde più che bene ai comandi impartitigli. Un titolo longevo, rigiocabilissimo, ma soprattutto il più espressivo della saga. Ottimi comandi per il miglior Zelda degli ultimi anni!
– "The Legend of Zelda: Phantom Hourglass" (2007)
E finalmente, il 19 Ottobre 2007, la saga di Zelda approda anche su Nintendo Ds con unavventura tutta legata allintelligente uso dello stilo e dei due schermi. Link torna bambino ed è chiamato ancora una volta…
Una delle migliori saghe di sempre, la leggenda di Zelda regala da ben 20 anni delle emozioni e delle esperienze videoludiche difficili da dimenticare Possiamo dire di essere soddisfatti del lavoro svolto da Miyamoto e Aonuma in questi anni, un lavoro duro ed intenso e che li ha premiati con un grandissimo successo, alquanto inaspettato per alcuni episodi. Tre generazioni di console per un mito, da sempre contraddistinto dallespressività data ad ogni capitolo del suo tomo. Un grande tomo in cui troviamo: divertimento e gusto, ciò che non si trova in tutti i giochi