[Anteprima – PC – Xbox 360 – PS3] FEAR 2: Projet Origin
Alma è tornata a far paura, e noi abbiamo provato uno dei giochi più attesi dell’anno. Curiosi del responso?
Sono passati ormai 4 anni dalla pubblicazione del primo capitolo di F.E.A.R., e le Monolith Productions si apprestano a rientrare in pista col sequel della terribile storia di Alma.
Chi ha giocato al primo episodio di FEAR sarà perfettamente consapevole di come sia complesso cercare di raccontare la trama del gioco senza cadere in clamorosi spoiler: per il vostro bene quindi cercheremo di glissare il più possibile, evitando di rovinarvi la sorpresa dellottima trama di FEAR. Il trait dunion fra i due titoli è il finale del primo episodio: infatti il prologo di FEAR2 si tiene temporalmente circa mezzora prima del finale di cui sopra, mettendoci però nei panni di un nuovo protagonista che si sta recando assieme alla sua squadra presso la sede della Armacham Technology Corporation (ATC), nome che sarà sicuramente noto a chiunque abbia giocato al primo FEAR. Ci sono state garantiti grandi colpi di scena a livello di trama, e non cè da dubitarne: un nuovo personaggio, anchesso legato ad Alma, e latmosfera di FEAR sono delle ottime credenziali per credere alle parole degli sviluppatori.
Se finora ci siamo autoimposti una sorta di censura, in termini di gameplay, aspetto grafico e sonoro possiamo essere sicuramente più dettagliati: laspetto grafico è ovviamente migliorato negli anni, e benché non faccia certo gridare al miracolo, fa degli effetti di luce da segnalare i lampi delle armi che sparano nel buio, davvero eccellenti- e particellari il suo cavallo di battaglia. Come molti di voi ricorderanno, FEAR ha ricevuto parecchi elogi relativamente allIA sviluppata (ricordiamo il "2005 Best AI Award," di GameSpot), e le premesse perché questo capitolo ottenga altri riconoscimenti ci sono. Gli avversari contro cui ci siamo scontrati reagivano in maniera dinamica in base ai nostri movimenti, restando riparati e cercando di aggirarci costantemente: rarissimi i soldati nemici che non prendevano posizione dietro a una copertura quando esposti al fuoco. Spesso e volentieri se in spazi aperti e privi di ripari tangibili, i nostri avversari si sono creati una copertura di fortuna, rovesciando un tavolo o un bidone mentre altri membri più coperti dirigevano contro di noi delle raffiche di sbarramento per impedirci di uscire allo scoperto; il risultato è unazione dinamica e mai scontata, dove in ogni scontro a fuoco dovremo adottare una tattica differente.
Nel primo FEAR inoltre, le fasi di combattimento avevano luogo principalmente in spazi ristretti, e per lo più chiusi: con FEAR 2 si è deciso di andare oltre questi limiti, proponendo anche delle battaglie in spazi molto più ampi pregevole la sezione di sniping-. A favore degli scontri su larga scala va anche la sezione a bordo di un Mech, davvero ben fatta: la sensazione di pilotare un "robottone" è ottima chicche come gli effetti sonori del movimento dei pistoni sono eccellenti-, così come il feeling di potenza è trasmesso benissimo; Gatling, mitragliatrici e missili di ogni sorta ci hanno regalato qualche minuto di puro divertimento e di azione concitata contro inermi soldati nemici.
Ora però, potreste spaventarvi e chiedervi che fine abbia fatto la componente horror di FEAR, visto che finora abbiamo parlato solo di scontri a fuoco su larga scala; non temete, anche se eravamo in più di venti in sala, FEAR ci ha regalato qualche momento di tensione non indifferente.
La sezione in questione ci ha visti volti allesplorazione in una scuola infestata da presenze soprannaturali di ogni genere; lambientazione colorata, tipica di una scuola materna, si scontrava in maniera disturbante con i rumori inquietanti che si udivano nel buio in cui eravamo immersi, costretti a procedere lentamente con la torcia del nostro fucile puntata di fronte a noi. Un environment assolutamente suggestivo ha fatto da cornice per lintroduzione di una nuova tipologia di nemici, che potremmo forse definire dei Boss; caratterizzati dal tratto comune della provenienza umana, questi spettri detti Puppeteers, per il motivo che spiegheremo- orribilmente deformati si aggrappano al ricordo della loro vita passata, cui non potranno tornare mai. Il boss della scuola si è rivelato essere un maestro di musica, che si è presentato a noi in maniera assolutamente magistrale: più ci avvicinavamo alla tana dello spettro, più il suono disarmonico dei tasti di un pianoforte scordato si facevano più forti, finchè non ci siamo trovati di fronte al pianista. Il combattimento che è seguito è stato eccellente: il "Puppeteer" marionettista- ha cominciato a creare delle marionette spirituali a lui collegate tramite dei fili rossi che ci permettevano di individuarne la posizione nella sala completamente oscura- in cui si è svolto il combattimento. Le scelte possibili nello scontro erano molteplici: distruggere le marionette, attaccare direttamente il Boss, oppure tentare di recidere i fili.
A conti fatti quindi, FEAR 2 ripropone la ricetta del primo capitolo cercando di arricchirla con qualche novità nella formula del gameplay, una storia ben congegnata e una modalità multiplayer che non abbiamo avuto però la possibilità di provare. Vi ricordiamo che luscita è prevista nei negozi il 13 Febbraio 2009.
Siete pronti ad avere paura?