[Recensione] Ace Combat 6: Fires Of liberation
Oramai da tempi memorabili, Ace Combat si aggiudica sistematicamente il titolo di miglior gioco di combattimenti aerei; fin dalla sua apparizione su playstation One, è stato sempre chiaro che la serie Ace sarebbe stata il massimo esponente di questo genere…
Piattaforma: Xbox360 (Esclusiva)
Genere: Simulatore di Volo
Software house: Namco Bandai
Sviluppatore: Interno
Distributore: Atari
Anche questo capitolo non delude affatto appagando a pieno le richieste dei Player…
Innanzitutto (cosa inedita per la serie), il gioco è dotato di molte "trame"; questo insieme di personaggi solo legati a un solo evento: l’invasione di Emmeria da parte dello stato di Estovakia. Assieme a questo, molte Features del capitolo per PSP (Ace Combat X) sono state "trasportate" anche in Fires Of Liberation.
Nel gioco si intrecciano le vicende di un pilota della brillante stato di Emmeria (impersonato chiaramente da voi), la madre di una ragazzina in visita al museo di Gracemeria (la capitale di Emmeria) proprio durante l’attacco, un trio di capitani della divisione carristi dell’esercito Emmeriano e un Generale dell’esercito della repubblica Estovakiana. Durante tutta la storia (tra un combattimento e l’altro) si possono osservare le fantastiche Cutscene in cui i personaggi porteranno avanti la loro faida personale contro il destino. Dopo aver selezionato la difficoltà, il gioco ci fionda subito nel bel mezzo dell’azione, ovvero nei cieli della capitale Gracemeria; solo un piccolo briefing con un modello Virtuale 3d realizzato perfettamente ci preannuncia a cosa stiamo per andare incontro; il gioco fornisce solo i pochi comandi di base proprio quando si prende il controllo del Caccia. In breve si imparano tutti i comandi essenziali e si entra nel vero combattimento. Features "importata" da Ace Combat X, è la possibilità di cambiare in tempo reale tra i missili e un’arma speciale, in modo da avere sempre a disposizione l’arma adatta per il tipo di scontro. Un’altra cosa degna di nota (e del tutto inedita per la serie) è la possibilità di tornare alla base, atterrare, fare rifornimento (magari anche cambiando l’arma speciale se credete che non sia adatta) e ripartire, sempre che il tempo a vostra disposizione per completare la missione non sia proibitivo; ora una moltitudine di "Virtual Pilot" sarà contenta di non soccombere sempre al fuoco nemico perché dopo il rifornimento il gioco (ma anche in particolari momenti) salverà il proprio stato in modo che se improvvisamente vi schiantate al suolo non dovrete ricominciare tutto da capo! Altra nota di merito è che per completare una missione, bisogna prima completare alcuni sub-obiettivi e solo una volta completati alcuni di questi si accede alla parte finale dellobbiettivo; spesso, bisogna completarne di meno rispetto al numero totale, quindi per poter dire di aver preso parte a ogni missione, bisogna rigiocare da capo molto volte il gioco.
L’HUD non varia molto rispetto ai capitoli precedenti, ma d’altronde "squadra vincente non si cambia"… Lunica vera novità è un piccolo spazio che inquadra sempre il bersaglio che abbiamo nel mirino, utilissimo specialmente per i bersagli di terra/mare o per tenerli d’occhio in caso decidano di crearvi rogne… Anche il modello di volo non varia molto rispetto ai capitoli precedenti: pur essendo un gioco dichiaratamente arcade, come sempre il Team di sviluppo ha creato un gameplay ben collaudato.
Come già detto in precedenza,il gioco ci trasporta subito in azione… Per tutto il gioco però ci accompagnerà il secondo membro della squadra aerea Garuda (di cui fate parte), a cui potete impartire due semplici ordini come attaccare i bersagli oppure concentrarsi a coprirvi le spalle… Non fatevi spaventare dall’esiguo numero dei comandi perché nonostante siano spartani, il pilota mostra un intelligenza e perspicacia mai vista prima. Il vostro compagno è sempre disposto ad aiutarvi e reagisce a tutte le situazioni del gioco, anche l’IA dei piloti è decisamente sveglia, a qualsiasi livello di difficoltà, schivano gli attacchi con inaudita audacia e si librano nei cieli come delle libellule.
La storia prevede che dopo l’attacco a Gracemeria, tutte le truppe emmeriane si ritirano in una piccola penisola lontano dalla propria patria, con le proprie famiglie; e dà li l’esercito emmeriano progetta la propria riscossa! Un plauso anche alla storia che tiene incollati alla poltrona, confortate anche dalle sopracitate cutscene.
Per quanto riguarda la grafica, Ace Combat 6 fa è spettacolare. Sia gli aerei, sia i bersagli in generale, ma anche il terreno di scontro, è tutto molto nitido. E stranamente la console non mostra nessun rallentamento anche quando nello schermo sono presenti centinaia di elementi; e già, perché questo è una delle cose che vi faranno più impazzire del gioco: la presenza di centinaia e centinaia di aerei nemici e alleati, che sono impegnati tra di loro in scontri all’ultimo missile che volteggiano nel cielo. Per quanto riguarda gli effetti speciali, anch’essi sono realizzati con cura maniacale, sia gli effetti delle scie di fumo, gli effetti di fuoco, l’acqua dei laghi o del mare aperto lasciano davvero senza fiato. Di sicuro gli sviluppatori si sono dati non poco da fare per realizzare tutto ciò e devo dire che l’effetto complessivo non lascia dubbi: è spettacolare.
Sempre da buon Ace Combat, anche quest’ultimo capitolo è dotato di una colonna sonora in pieno stile della serie. D’altronde nessuno dei capitoli precedenti della saga ha mai sfigurato in questo campo, e di sicuro Fires Of Liberation non corre questo rischio. Le colonne sonore sono sempre emozionanti e adatte allo stage in corso, e molto spesso cambiano in base all’esito della battaglia. Di sicuro sono una delizia per le vostre stanche orecchie da pilota. Gli effetti sonori, anche se alcuni sono rimasti sostanzialmente gli stessi, mentre altri sono totalmente nuovi.
Sempre in pieno rispetto delle tradizioni", per scendere in missione si avranno a disposizione una moltitudine di aerei realmente esistenti come l’F14, il Tomcat o il Mirage tanto per citarne alcuni dei più popolari. In tutto sono 20 mila e per ognuno di questi sono disponibili ben 3 skin selezionabili; una livrea dell’aereonautica emmeriana, una dell’esercito Estakoviano e una del tutto speciale. Gli aerei sono dotati anche di una moltitudine di armi speciali da comprare e in modo da tenere sempre a disposizione. Per prende i nostri aerei preferiti, vi avverto che dovrete sudare non poco per ottenerli perché si possono comprare solo con i punti ottenuti abbattendo i nemici sul campo.
Anche come i vecchi capitoli,alle missioni verranno assegnati dei punteggi come C, D, B, A e il famigerato S,c he in realtà nel gioco non è molto difficile da prendere.
Come Longevità nulla da eccepire, per avere il 100% bisogna completare il gioco almeno 3 volte, vista la quantità di medaglie premio e le varie medagliette di partecipazione da raccogliere, tutti gli aerei e le armi speciali per ognuno, e anche il voto S in ogni missione che a ogni buon pilota fa gola. La durata totale del gioco dipende abbastanza dalla difficoltà selezionata e dalla bravura del pilota, ma che possiamo anche quantificare in 15-20 ore.Il multiplayer,che in questo capitolo è decisamente ottima. Le opzioni sono molteplici, non soffrono minimamente di lacune, cosa che rende questo gioco ancora più incredibile. E presente di tutto, dal classico "tutti contro tutti" alla campagna vista in singolo affrontata con un amico. Anche qui sono presenti medaglie,quindi se volete un 200% di completamento dovete finire pure queste.
Se poi consideriamo pure gli obiettivi Xbox360, possiamo dire che il gioco ha una durata quasi infinita!
A chi è piaciuto qualsiasi Ace Combat o a chi ama il genere, dovrebbe proprio acquistare Fire of Liberation, che possiamo considerare il massimo esponente del genere su console di nuova generazione.
PRO:
+Ace Combat non è mai stato così dinamico
+Grafica stupenda
+Sonoro pazzesco
+Difficoltà ben calibrata
+Moltissimi Aerei
+Trama incalzante
CONTRO:
-Rigiocare le stesse missioni potrebbero stressare
-La trama è interessante solo la prima volta