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[Recensione – Xbox 360] Gears of War 2



I gears sono tornati!  


Piattaforma: X360
Genere: Sparatutto
Sviluppatore: Epic Games
Distributore: Microsoft
Produttore: Microsoft
Lingua: Completamente in Italiano
N° Giocatori: 1-10
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Sono passati esattamente 720 giorni dall’uscita di Gears of War, un titolo altamente discusso e dal notevole successo commerciale. Un mix di azione, horror e fantascienza, che fin dall’inizio ha saputo divertire ed intrattenere milioni di videogiocatori in tutto il mondo. A distanza di due anni, ecco che ritorna finalmente il secondo capitolo di uno dei maggiori brand presenti nel parco titoli Microsoft, e probabilmente anche uno dei migliori videogiochi fin’ora usciti. I presupposti garantiti da Epic Games in persona saranno stati mantenuti? Scopriamolo insieme nelle righe che seguono!

Dove eravamo rimasti?
Precisiamo fin da subito che questo testo non prevede alcun spoiler che potrebbe rovinare la sorpresa di molti.
Gli eventi narrati, prendono luogo dopo sei mesi dalla fine del primo capitolo, nel quale la bomba solare, sganciata per distruggere definitivamente le locuste, non ha avuto gli effetti desiderati: orde di di questi strani nemici sono infatti ancora pronte a riversarsi contro la squadra Delta dei Gears. Anche questa volta, infatti, riprenderemo in mano il nostro fido Lancer, e nei panni del sergente Marcus Fenix, affiancato dai suoi inseparabili nemici di guerra Dominic “Dom” Santiago, Augustus “Cole Train” Cole, e Damon Baird, ci avventureremo all’interno di luoghi tetri e misteriosi, per annientare e maciullare più locuste possibili, con l’intento, chiaramente, di portare a termine la missione più importante: spazzare via la specie che ha quasi del tutto piegato l’umanità.
E’ importante sottolineare che finalmente in questo episodio molte delle prerogative poste in precedenza verranno finalmente svelate, per esempio: chi stava cercando Dom cosi affannosamente? Cosa è accaduto al padre di Marcus Fenix? Di chi è la voce femminile misteriosa che compare nel primo capitolo? Da dove provengono esattamente le migliaia e migliaia di orde di locuste?
Di certo molte di queste domande troveranno finalmente una risposta e questo anche grazie alla maggiore solidità conferita al comparto narrativo che, come sappiamo, non brillava di certo, comparandolo a tutto il resto del titolo. Ergo comunque sottolineando che di certo non ci troveremo davanti una storia articolata e significativa come ci saremo aspettati, però va comunque detto che l’impronta epica che anche il primo capitolo ci ha lasciato, in questo secondo episodio è stata proprio confermata in ogni suo minimo aspetto, regalandoci un titolo che, coprendo bene o male le falle tralasciate precedentemente, può essere ritenuto l’erede designato al vero capolavoro di azione sparatutto che è Gears of War.

Un mondo meraviglioso
Ciò che contraddistingue la saga di Gears of War è sicuramente l’ambientazione fantastica che divinamente è stata ricreata. Difatti già dallo scorso capitolo ci trovavamo davanti a uno spettacolo visivo di prim’ordine. Passando da città enormi, quali Jacinto in questo caso, a caverne gigantesche (il grande Vuoto), possiamo denotare subito il lavoro maniacale svolta dai ragazzi di Epic, soprattutto nel design che, chiaramente un po’ ripeso dal titolo precedente, amplifica in maniera egregia il senso di grandioso. Lo stile grafico e soprattutto la pulizia dell’immagine ci forniscono scenari davvero meravigliosi da vedere, e proprio parlando di scenari, è importante rammentare che in questo secondo capitolo questi ultimi, che nel corso dell’avventura sorpasseremo, andranno da città in rovina, a paesi innevati, a tunnel bui e misteriosi, sino appunto a caverne cosi grandi da non vedere la fine, soprattutto appunto i sotterranei (il Vuoto) saranno per circa il 65-70% le ambientazioni più giocate nel corso del titolo, questo appunto per sottolineare che in questo episodio ci concentreremo più su dove vivono le locuste. Ovviamente tali ambientazioni, oltre farvi spalancare la bocca dalla magnificenza, riusciranno a rendere l’esperienza così realistica (vi riservo la sorpresa, ma una sarà davvero disgustosa) da tenervi incollati allo schermo fino a quando non lo avrete completato. In tema di longevità c’è da dire che il titolo, a differenza del predecessore nel quale sei ore bastavano (e avanzavano) per completare la campagna a difficoltà “casuale”, in circa quindici ore a difficoltà “normale” può essere tranquillamente portato a termine. Durata al quale si aggiunge la magnificenza del comporto multigiocatore, di cui parleremo a breve.

Multiplayer
Il multiplayer si conferma all’altezza delle aspettative, proponendo novità sia nella parte Co-op, ma più incisivamente, nella parte online. Partendo dalla modalità cooperativa, troviamo: “Ospita una battaglia co-op”, dove chiaramente potremo invitare i nostri amici su Xbox LIVE o combattere con un amico in System Link; “Partecipa a una battaglia co-op”, dove ovviamente potremo scegliere se combattere in una partita pubblica o a schermo condiviso; infine la battaglia classica a schermo condiviso, dove potremo affrontare, assieme a un nostro amico, una battaglia sulla stessa console (settando un livello di difficoltà personalizzato per ogni giocatore.
Per la parte online abbiamo novità soprattutto nelle modalità di match: oltre alla classica “Zona di guerra”, dove l’obbiettivo è eliminare i nemici avversari. Troviamo infatti “Guardiano”, dove uno dei nostri componenti diventerà il leader della squadra, e, fino a che non verrà eliminato, gli altri membri potranno rigenerarsi, “Compagno” nel quale, per far punti, l’unica possibilità per sconfiggere un nemico è straziarlo con una mossa ravvicinata, “Capitolazione”, dove dovremo usare come scudo un arenato, e portarlo nell’anello per vincere la partita, “Esecuzione”, molto simile a zona di guerra, “Re della collina”, dove, per far punti e vincere la partita, si deve controllare determinati anelli, ma per sconfiggere un nemico è necessario solamente usare il colpo ravvicinato; “Orda”, dove faremo parte di una squadra di 5 soldati per sconfiggere ondate di locuste ogni volta sempre più agguerrite,. Miglioramenti drastici nelle telecamere con le quali, dopo essere uccisi, potremo esplorare qualsiasi punto della mappa sia manualmente, guidando la telecamera nascosta liberamente, sia scorrendo con LB o RB le varie visuali di gioco o adottando l’inquadratura in terza persona di ogni compagno di squadra ancora vivo. Interessante anche la possibilità di scattare foto: per farlo, basterà premere B.
Gameplay e Comparto tecnico
Seppur minimi, i cambiamenti apportati nel gameplay sono presenti. Innanzitutto è migliorato ancora una volta il sistema di coperture che questa volta risulta più affidabile e meglio strutturato. E inoltre è stato aggiunta una divertente feature all’attacco con la baionetta a motosega: se ci avvicineremo con la baionetta pronta a far vittime, vicino ad un nemico che farà lo stesso, inizierà un duello tra motoseghe, dove per vincere sarà necessario premere all’impazzata il tasto B. C’è comunque che tutto quanto di buono apparso nel primo episodio è ancora presente e marginalmente migliorato.
Per quanto riguarda il comparto tecnico le novità sono molto importanti; ciò è dovuto infatti all’aggiornamento dell’engine grafico e fisico, Unreal Engine 3,5. Questa novità nell’apparato tecnico fornirà finalmente il titolo di una distruttibilità dell’ambiente abbastanza elevata, ma chiaramente non totale, difatti se spareremo a un muro o a una colonna, il calcestruzzo e l’intonaco si spezzeranno fino ad arrivare allo scheletro portante, ma non solo, infatti sparando in qualsiasi punto il cratere d’impatto rimarrà e non sparirà come nel precedente capitolo. La fisica dei corpi risulta molto più realistica così come quella dei fluidi: se spareremo o cammineremo nell’acqua, le onde si svilupperanno infatti in relazione al movimento compiuto. I poligoni inoltre godono di texture ben realizzate che oltre a coprire gli oggetti principali, coprono anche le strutture e l’ambiente circostante in maniera sontuosa, garantendo così un’atmosfera di altissimo livello. Il comparto sonoro è composto da ben 27 motivi che daranno sempre il loro contributo all’intera esperienza di gioco. Terrei a citare, comunque, che la soundtrack del predecessore probabilmente detiene qualche punto in più. Da parte sua, il doppiaggio si aggira su livelli solamente discreti.

Nuovi “amichetti”
I ragazzi di Epic Games si sono proprio dati da fare: oltre a presentare ambientazioni maestose e un plot più complesso in relazione allo scorso capitolo, Gears of War 2 propone novità nelle armi, nei nemici, nei compagni, per non parlare poi dei veicoli. Soffermiamoci dunque sugli armamenti: partendo dal classico Lancer (con annesso ad un mirino sul carrello), troviamo il Mulcher: una pesante mitraglia trasportabile che maciullerà tranquillamente ogni nemico che si porrà davanti a voi, ma che, allo stesso tempo, si surriscalderà facilmente in maniera vistosa; inoltre, la difficoltà per trasportarla rallenterà in maniera radicale i passi di Marcus, per cui si consiglia di utilizzarla in momenti davvero eccezionali, come nel caso di vasti spazi con coperture; lo Scorcher: un potente lanciafiamme che se usato ottimamente, arrostirà i vostri nemici con una velocità davvero impressionante; il Mortaio: anch’esso pesante, ma più semplice nel trasporto, si rivela un ottimo lancia granate per lunghe distanze, potente e anche rumoroso; la pistola Gorgon: potente arma per le medie distanze, grazie al suo quadruplo colpo alla volta, ma per il suo caricatore di piccole dimensioni e per la ricarica abbastanza lunga si rivela un’arma chiaramente dall’utilizzo in caso di pochi colpi rimasti; la Granata avvelenante, avvelena l’area in cui è lanciata per un breve periodo di tempo, portando ovviamente, a lunga esposizione, alla morte; lo Scudo: ottimo strumento di difesa che può essere trasportato e posizionato a nostro piacimento, garantisce una copertura solida ed efficace, soprattutto in ambienti nei quali le coperture appunto, non siano presenti. Arrivando ai nemici, dai classici Droni da battaglia, ai Cecchini sulle lunghe distanze, e ai piccoli Abietti, troviamo i Reaver, che, anche se erano presenti già nello scorso capitolo, finalmente ce li troveremo faccia a faccia più agguerriti che mai. Ad essi si aggiungono nuove tipologie di nemici: i Kantus, ottimi guerrieri rapidi e astuti, armati di granate a inchiostro e pistola Gorgon; i Ticker, piccoli scarafaggi armati sulla schiena di esplosivo, pronti a rincorrerci per farsi scoppiare; i Boomer Mauler: potenti sulle distanze ravvicinate, grazie alla mazza chiodata e allo scudo di protezioni che utilizzeranno, chiaramente, se saranno colpiti.
Passando ai nostri amici, si aggiungono nuove compagnie: Tai Kaliso: un tenace soldato che ci aiuterà inizialmente nel corso della campagna e che si rivelerà, sottolineato dalla presenza di tatuaggi tribali sul corpo, un potente soldato pronto a dare tutto pur di abbattere le Locuste; Dizzy, molto coraggioso ed esperto, si occuperà di guidare la squadra delta nei primi momenti di gioco; Benjamin Carmine, fratello dell’eroico Anthony Carmine (defunto nel primo capitolo), una delle tante matricole dell’esercito, si aggiungerà alla squadra Delta sin dall’inizio; il presidente Richard Prescott,: membro del consiglio dei sovrani, brillante e astuto, che si occuperà dell’apparato militare e guiderà il COG a vincere la guerra contro le Locuste; Maria Santiago, la moglie di Dominic Santiago, figura femminile molto importante che farà la sua “comparsa” nel corso dell’avventura. Infine, per quanto riguarda i veicoli, le novità non sono tante, ma non possono non essere chiamate in causa, per cui troveremo: il Centaur Tank, un carro armato utilizzato dai COG, armato di cannoni e un Troika, utile per via delle sue grandi proporzioni, ci assicurerà una vittoria più facile, e, per finire, il Derrick, una specie di monster track dalle grandi proporzioni armato di cannone, rapido e maneggevole, soprattutto lungo i brevi percorsi.

Commento finale
Quando si nomina Gears of War è ovvio che si parli di qualità; questo capitolo infatti, grazie alla ormai indiscussa abilità di programmazione detenuta dalla pluri-premiata Epic Games, garantisce un’esperienza indimenticabile, ricca di lati oscuri, avventura e mistero. Chiaramente per scoprire e capire tutto ciò che si nasconde al di là dell’apparenza è doveroso acquistare la propria copia di Gears of War 2 per divertirsi all’insegna dello stritolare, maciullare e dilaniare più scarafaggi possibili.

Pagella
Grafica: 9.5
Sonoro: 8.5
Gameplay: 9
Longevità: 9
Complesso: 9.5

Pro:
+ Più nemici, più armi, più veicoli, più tutto
+ Trama più efficace e articolata in confronto al primo capitolo
+ Ambientazioni e atmosfere incredibili
+ Longevità migliorata
+ Intelligenza artificiale di tutto rispetto
+ Il finale è aperto

Contro:
– Frame rate a volte sottotono, specialmente nelle situazioni più concitate
– Doppiaggio poco più che discreto


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