Recensione Tekken Dark Resurrection
Tekken arriva su Play Station Portable e vuole dare il massimo!
Tecnologia
La grafica è perfetta, non fa una pecca, e inoltre belle anche le animazioni.
Il gameplay è anch’esso ottimo, forse il migliore mai visto su psp.
Per quanto riguarda la longevità è buona, infatti, la modalità arcade è possibile-naturalmente-ripeterla quante volte se ne ha voglia.
Il sonoro è ottima, ma il doppiaggio rimane o in giapponese o in inglese, ma i sottotitoli sono comunque buoni.
Novità
Uno dei fattori che rende Tekken Dark Resurrection il picchiaduro portatile per eccellenza è il fatto che non è stato fatto nessun tagli rispetto alla versione 1995. Ma invece sono state apportate molte novità, come ad esempio i tre nuovi personaggi inediti, inoltre è stato inserito l’acclamato Tekken Bowling, il famoso minigioco comparso per la prima volta su Tekken Dark Resurretion.
La migliore “new entry” tra tutte queste però è la modalità Ghost, che permette di sfidare altri personaggi allenati da altri giocatori tramite la propria connessione wlan, e scaricando il pacchetto ghost.
Le storie dall’inizio
In TDR le storie di ogni personaggio sono state reinserite per integrale.
Ad esempio la storia di Jin Kazama viene perfettamente riprodotta da quando si ritrova in una foresta distrutta in precedenza da lui, e poi per ogni giocatore, dopo un breve filmato, inizia il torneo che, la maggior parte delle volte, si conclude sfidando Jinpachi (per chi non lo sa è un demone).
Pagella
Grafica: 9.0
Sonoro: 7.0
Longevità: 8.0
Giocabilità: 9.0
Voto: 9.0