[Retrogame] Apidya
Lo sparatutto che fece impazzire i fan di Amiga 500 nel 1992!
Scheda
Sistema: Amiga 500 (OCS)(ECS)
Genere: Sparatutto
Anno: 1992
Sviluppato da: Kaiko
Pubblicato da: Blue Byte
Dischetti: 2
Numero di giocatori: 1 o 2 giocatori simultaneamente
Periferiche input: Joystick
Design: Peter Thierolf, Frank Matzke, Chris Hülsbeck
Produttori: Thomas Hertzler, Lothar Schmitt
Codice: Kai Teuber, Matthias Enzmann, Peter Thierolf
Grafica: Frank Matzke
Musicista: Chris Hülsbeck
Apidya è uno sparatutto prodotto dalla Blue Byte e sviluppato dalla Kaiko nel 1992 per Amiga 500.
Una vita Travagliata
La storia è molto semplice, voi vestite i panni di Ikuro, un ragazzo che vive spensierato in un villaggio imprecisato di un anno altrettanto imprecisato, in compagnia della sua bellissima moglie Yuri, a cui è legato da un sentimento d’amore fortissimo. Ma in una notte particolarmente agitata Ikuro esce di casa, per una passeggiata tra i boschi, non riuscendo a prendere sonno. Non si sarebbe mai immaginato che di lì a poco qualcosa di tremendamente orribile sarebbe capitato alla sua dolce metà, che stava dormendo, ignara del pericolo imminente
Su una sinistra collina non distante dal villaggio si erge il castello del malvagio e diabolico signore del male (
e della magia nera: Hexaees. Egli trama alle spalle di Yuri ed Ikuro, con un’incantesimo richiama al suo cospetto uno sciame di api magiche, che partono immediatamente verso la casa dei nostri per compiere la loro missione assassina. Uno strillo nel buio della notte richiama all’attenzione Ikuro, che con una corsa folle rientra a casa, trovando il corpo della sua amata apparentemente senza vita. In realtà nel suo corpo è stato iniettato un veleno, e solo Hexaees possiede l’antidoto, per averlo Ikuro dovrà sconfiggere il malvagio stregone attraversando cinque mondi infestati da numerose tipologie di insetti, mutati magicamente per l’occasione, che vi ostacoleranno in tutti i modi e, come se non bastasse, dovrete affrontarli trasformato in comune ape, per fortuna modificata per affrontare gli innumerevoli attacchi che subirete. Ce la farete a sconfiggere tutti, riprendere la vostra forma umana, uccidere lo stregone e portare l’antidoto in tempo alla vostra amata?
Cenni storici
Il 1992 e il 1993 sono stati due anni importantissimi nella storia di Amiga, gli anni in cui capolavori di programmazione pura sono assurti alla gloria, grazie alla magnificenza di produzioni ludiche assolutamente sopraffine e fuori dagli schemi standard che un videogiocatore medio si era prefissato nel giorno stesso che acquistò il glorioso computer della Commodore Eppure vennero realizzati. Come non citare infatti giochi come: Agony, Project-X, Superfrog, Lionheart, tutti grandi capolavori in cui si ritaglia un posto d’onore anche il sopracitato Apidya. Certo la sua unica pecca è quella di essere uscito in contemporanea con i primi due titoli sparatutto prima menzionati, ma questo non vuol dire, dopo un’attenta analisi che sia inferiore!
Tecnica unica e impressioni
Partiamo dall’ambientazione assolutamente unica ed originale, la nostra ape si muove su scenari naturalistici dotati di un dettaglio assolutamente unico, abbonda l’alta definizione di ogni piccolo particolare, e gli ambienti sono così curati da sembrare veramente di fare una passeggiata all’aperto. Non da meno i fondali dei vari livelli, si passa da un giardino ad uno stagno, da una fogna infestata da topi putrescenti, al contesto hi-tech di uno scenario biomeccanico, in cui creature di notevoli dimensioni, attaccano senza sosta in maniera raccapricciante e realistica. E con tutto questo dettaglio, i programmatori sono riusciti ad inserire anche un parallasse, che seppur non faccia gridare al miracolo tecnico, dà un tocco di raffinatezza in più al prodotto (cosa che il blasonato Project-X – livello bonus a parte -, non era riuscito a fare). I boss di fine livello sono mastodontici e abbastanza duri da sconfiggere. Altra nota di merito spetta al comparto sonoro, curato dal maestro Chris Hülsbeck che ancora una volta dimostra di essere capace di tirar fuori l’impossibile dal chip audio di Amiga, marcia trionfale all’inizio della presentazione che ci rimanda ai fasti di Turrican II – The Final Fight, motivetti tra un livello e l’altro durante gli esigui caricamenti, musiche orchestrate magistralmente durante i livelli, e vera musica techno che pompa nei quadri finali, una festa per le orecchie!
Inoltre il gioco scorre che è un piacere, senza la minima incertezza, anche quando lo schermo si trova congestionato da innumerevoli sprites. L’ape come nella maggior parte degli sparatutto acquisisce potenziamenti tramite i power-up che troverà disseminati lungo il percorso, e che potrete selezionare nella barra posta alla base dello schermo (un pò come accadeva in Nemesis), molto simpatiche le mini apette pod che ruotano attorno al vostro corpo, assicurandovi un pò di protezione in più. Un bel colpo da parte della Kaiko, che ha confezionato un’ottimo prodotto, curato in ogni minimo aspetto, e una fortuna per noi aver fruito di un gioco che, seppur passato inosservato dai più, non lo è stato per chi ha vissuto l’era videoludica di quel periodo in maniera intensa e spensierata.
Forse si potrebbe obiettare che cinque livelli sono un pò pochi, ma è come cercare il pelo nell’uovo ^_^
Riviste
Computer + Videogiochi n.15 Aprile 1992
K n. 39 Maggio 1992
VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=kL35iG7Q8vk